BANDO SCUOLA 21

2014/2016
“Ecovalorizziamo. Giovani operatori verso una cittadinanza attiva”

Descrizione dettagliata del progetto

I) Contesto Progettuale

Il progetto si contestualizza all’interno dell’esigenza primaria ed urgente dei ragazzi che frequentano la Scuola  COVA di avere a disposizione degli spazi “liberi” dove trovar-si, ritrovar-si  e trovare.

Cercando di rispondere a tale bisogno si è deciso di cercare la risposta nel territorio circostante, partendo dalla considerazione dei limiti strutturali dell’edificio che ospita, ormai da oltre 60 anni, la scuola Cova. A seguito di parziali indagini  conoscitive e di contatti con alcune realtà sportive, di aggregazione pubbliche e private, l’attenzione del Collegio docenti e della Direzione si è posata sul parco Guido Vergani ed il giardino Bompiani (zona Pagano) come ampliamenti degli spazi della scuola. Il parco, per le sue qualità intrinseche, rispondeva al rivisto concetto pedagogico:  “L’educazione che passa attraverso l’ambiente” e include quelle che sono le caratteristiche che connotano da sempre la Scuola Cova: accoglienza, attenzione alla persona e ai suoi bisogni, capacità di ascolto e apertura al territorio, stile e metodologie educative personalizzati.

Si è proceduto quindi ad organizzare le uscite didattiche con i ragazzi, strutturate per livelli di conoscenza finalizzata al possibile utilizzo del parco. Dalle osservazioni libere degli studenti è emersa la possibilità di realizzare una mappatura del parco non solo rispetto ai luoghi, ma anche relativamente alla tipologia di frequentatori, stimolandone tutte le possibili associazioni.
I ragazzi sono stati guidati alla ricerca e alla raccolta dei dati della storia del parco ed i successivi interventi di riqualificazione, si sono inoltre elaborate delle griglie di intervista da rivolgere alle differenti tipologie di utilizzatori, al fine di comprendere quanto il parco fosse da loro fruibile. Dall’analisi dei dati sono emerse alcune criticità quali la mancanza di un percorso vita per i numerosi sportivi, i campi per giochi di squadra, i luoghi di sosta programmati per saltimbanchi, artisti di strada o spettacoli temporanei. Lo spazio è invece pienamente utilizzato da bambini di età prescolare durante l’intero arco della giornata, motivo per il quale sono presenti alcuni luoghi di gioco a loro dedicati, mentre non è stata rivolta la stessa attenzione ad altre fasce d’età. Sicuramente il parco ospita varie specie arboree che favoriscono le passeggiate rilassanti  che sono, nella realtà metropolitana, un elemento non facilmente trovabile.

Dalle riflessioni generali è emersa una domanda che costituirà il punto di partenza del progetto successivamente esposto.

Come i parchi strutturati rispondono alle richieste del territorio specifico e non sono solo una ripetizione automatica delle esigenze dell’uomo attuale;  quali analisi e  ricerche sono state compiute, quali risposte.

 

II) Obiettivi del progetto

Per i nostri studenti la scuola è spesso l’unico contesto in grado di accoglierli e di individuare le loro potenzialità. Pertanto, il compito della nostra istituzione assume a sé anche la responsabilità di formare un individuo consapevole, in grado di conoscere e comprendere l’ambiente sociale in cui è inserito, capace di leggerne i cambiamenti potendo così integrarsi in modo attivo e non essere un mero esecutore costretto, a volte, a subirne la realtà.
Per tale motivo l’obiettivo generale del progetto è di garantire agli allievi l’acquisizione degli strumenti e delle metodologie che permettano loro di orientarsi autonomamente nel mondo per farli diventare protagonisti di sensibilizzazione e non solo esecutori di buone prassi socio ambientali.
Ciò sarà possibile generando atteggiamenti non basati sulle buone prassi, bensì promuovendo comportamenti e consapevolezze valoriali.
Attraverso la conoscenza e la messa in pratica di una metodologia legata al processo decisionale,  si  porterà l’allievo ad elaborare e gestire i progetti professionali per analogia e generalizzazione.

Obiettivi specifici:

  1. conoscenza e presa di coscienza del proprio sé, della propria storia;
  2. sviluppo di una sensibilità rivolta alle problematiche ambientali, al fine di organizzare un proprio stile di vita “sostenibile”;
  3. comprensione ed interiorizzazione del profondo valore della natura  nella vita di ogni individuo, qualeLa verifica del progetto consiste nel far ripercorrere tutto il processo di apprendimento al fine di evidenziarne le criticità ed individuare collettivamente, eventuali elementi di cambiamento da adottare. Fortificando così una meta competenza.

Il lavoro in cooperazione diventi più che una metodologia appresa un modo di pensare e strumento

III) Strategia d’intervento

La proposta prevede un intervento inclusivo in cui la scuola si pone nei confronti del territorio, come promotrice attiva alla risoluzione di un problema.

La didattica integrata diventa l’unico strumento che permetterà di sviluppare e attuare il progetto tramite delle unità di apprendimento che coordineranno al loro interno tutte le discipline presenti nel percorso formativo di entrambi i settori.

La metodologia individuata porrà al centro gli studenti come reali protagonisti  di apprendimento e realizzatori di ciò che hanno ideato e che spesso, attraverso una didattica formale, non trova  possibilità di concretizzazione.
Pertanto il percorso procederà attraverso un apprendimento esperienziale che avrà come fine quello di instaurare un circolo virtuoso tra teoria e prassi e che vedrà per ognuna delle quattro  fasi, almeno un prodotto installato a scuola o in ambienti del territorio.

Sarà inoltre utilizzato il confronto con iniziative analoghe straniere, che favorirà lo sviluppo della capacità critica e che potrà essere  ulteriore spunto di elaborazione.

L’intento di attuare una  pedagogia ambientale efficace pensiamo debba partire dall’aspetto emotivo che diventa base e cassa di risonanza sulla quale posare delle conoscenze che vengono assimilate e adattate alle esperienze pregresse.  Ciò consente alla persona di  sviluppare comportamenti  rispettosi dell’ambiente esterno inteso sia come ambiente naturale sia come l’ambiente in generale esterno a sé.

Qualsiasi educazione per essere incisiva deve però partire prima dal vissuto emotivo di un soggetto, é solo quando l’individuo conosce e accetta se stesso che può aprirsi e occuparsi  del mondo, pertanto il nostro intervento partirà da cosa gli elementi naturali suscitano o rievocano in me per poter accogliere nuove conoscenze che, riportate all’aspetto emotivo creano apprendimenti generando comportamenti più veri.

La lunga esperienza maturata con ragazzi che giungono alla nostra scuola con un vissuto scolastico, famigliare e personale spesso fallimentare che abbatte la loro autostima, ci porta a scegliere una strategia di lavoro che privilegi il recupero della propria storia tramite un lavoro di ricostruzione delle varie parti del sé.
Ed è proprio attraverso il contatto con la natura che i ragazzi potranno attivarsi nel loro percorso di crescita.

IV) Organizzazione richiedente

Scuola Cova viene fondata nel 1931 da Irene Cova intorno ad un primo nucleo artistico formativo costituitosi intorno alla Bottega d’Arte di via Giovio a Milano e prende il nome del padre Giovanni per onorarne la memoria. Da oltre 80 anni la scuola forma i giovani ai mestieri artigianali, con lo scopo di sostenere il loro inserimento nel lavoro e, attraverso di esso, nella società.

Alcuni brevi cenni della sua lunga storia: nel 1954 la scuola viene designata dal Ministero del Lavoro “Centro Qualificato di Addestramento Professionale”. Solo più tardi, nel 1972 si convenziona con Regione Lombardia come Centro di Formazione Professionale.

Nel 1990 Regione Lombardia concede personalità giuridica alla Fondazione Giovanni e Irene COVA.
Nel 2002 certifica il proprio Sistema Qualità “UNI EN ISO 9001:2000” e viene Accreditata in Sezione 1 per i Servizi di Formazione e Orientamento. La Scuola è infatti iscritta in Sezione “A” all’Albo degli Operatori Accreditati della Regione Lombardia per erogare Servizi di Istruzione e Formazione.

Tra le personalità che hanno collaborato con Scuola Cova, si annoverano autorità del mondo artistico come Giò Ponti, Bruno Munari, Nanni  Valentini, Nino Caruso, Carlo Zauli e Libero Vitali.

Nel 2008 il Comune di Milano ha promosso un protocollo d’intesa al quale hanno aderito sei Enti Storici di Milano (fra cui la Fondazione Cova) che cumulano un’attività di oltre 700 anni di formazione.
La Scuola eroga corsi di durata triennale per l’assolvimento del diritto-dovere e dell’obbligo di istruzione nei settori dell’Artigianato Artistico e del Legno/Disegno d’Arredo ai quali conseguono una qualifica di II livello europeo, nonché la possibilità di proseguire con un quarto anno  cui consegue una certificazione di competenze di III livello europeo.

I piani didattici prevedono l’utilizzo di laboratori attrezzati per l’apprendimento professionale delle tecniche di ceramica, arte orafa, serigrafia, pittura e trompe l’oeil, modellistica e disegno tecnico.  Ogni laboratorio si avvale della consulenza esperta di maestri e professionisti dedicati.
Gli ambiti artigianali ed artistici inseriti nell’offerta formativa raccolgono l’eredità storica della Scuola, confermandone la vocazione artigianale, costantemente rivisitata ed aggiornata ai cambiamenti richiesti dal mercato del lavoro.

Nel suo impegno sociale Scuola Cova ha svolto attività formative presso la Casa Circondariale di S. Vittore di Milano e attività di orientamento e accompagnamento al lavoro in quella di Reclusione di Opera.

Da alcuni anni inoltre, la Scuola eroga percorsi di formazione alfabetizzante e professionalizzante rivolti a giovani stranieri, in stretta collaborazione con i servizi sociali e le comunità alloggio del Comune di Milano.
Tale offerta si è strutturata sulla necessità di creare ulteriori strumenti di inclusione sociale, offrendo concrete  opportunità educative e didattiche anche a fasce di popolazione più svantaggiate, che sono normalmente escluse dai circuiti formativi istituzionali.

Infine, la Scuola Cova partecipa alla rete degli operatori della formazione professionale, per la realizzazione di progetti in partnership, e collabora costantemente con le scuole del territorio e con le Associazioni di categoria, riferite in particolar modo ai settori di propria pertinenza.